Traduzione dell’articolo di Beth Winegarner, pubblicato su Poynter il 2 ottobre 2012, che elenca sei ottimi consigli per il giornalista freelance, figura sempre più diffusa nel panorama mediatico odierno.
6 consigli per ottenere collaborazioni come giornalista freelance
Nell’Ivanhoe di Sir Walter Scott, i freelancers o freelances erano cavalieri mercenari che non appartenevano a nessun esercito. Infatti offrivano i loro servigi militari a opulenti proprietari terrieri. Erano le guardie del corpo di quell’epoca.
Oggi, il giornalismo freelance può essere percepito come una battaglia costante: per emergere con delle buone idee, per adattarle ai giusti luoghi e per assicurarsi incarichi che garantiscano allo stesso tempo una buona paga e spazio sufficiente per scrivere ancora.
Molti reporter diventano freelance a un certo punto della propria carriera. Potrebbero essere freschi di diploma e in cerca di buoni contatti. Potrebbero essere vittime di ridimensionamenti d’organico che cercano di mantenere il valore della propria firma anche altrove. Oppure potrebbero trovarsi in una situazione in cui hanno bisogno della flessibilità che offre la vita da freelance.
Ma il freelancing ha i propri inconvenienti, come l’instabilità o il fatto di lavorare come un’impresa autonoma e aspettare mesi per un pagamento. Ma ci sono anche maggiori vantaggi, come spiega Chris Roberts, freelance di San Francisco: “Libertà. Sei libero di crescere a tuo piacere, andartene quando ti va e viaggiare come preferisci”.
Un mercato affollato di freelance aiuta a imparare come trovare e crearsi nuove opportunità. Qui di seguito ci sono alcuni consigli che possono aiutarti a costruirle.
Crea un network e continua a costruirlo
Quando ho iniziato come freelance musicale a metà anni ’90, ho ottenuto il primo lavoro attraverso contatti personali. Quando ho intervistato l’editore di un giornale di un istituto di ricerca, lui mi ha chiesto di collaborare con lui. Dopo un po’, mi ha segnalato come redattrice al San Francisco Chronicle, il mio secondo lavoro. Ogni collaborazione è collegata a un’altra.
Più avanti, ho lavorato per giornali cartacei, conoscendo dozzine di giornalisti e redattori. Dopo la nascita di mia figlia ho ricominciato a lavorare come freelance, il mio network mi ha aiutato a trovare altri editori in cerca di freelance – e anche un paio che non ne stavano cercando, ma sono stati felici di assegnarmi alcuni pezzi dopo avermi conosciuta.
Grazie a Facebook e Twitter, mettersi in contatto con altri amici freelance non è mai stato così semplice. Conoscere chi scrive, e per chi, ti dà una buona visuale di quali pubblicazioni siano aperte alle collaborazioni con freelance. Conosci gli altri freelance sui social network e, una volta che hai instaurato un rapporto con loro, chiedi di essere messo in contatto con gli editori. Man mano che produci i tuoi lavori, le tue possibilità di successo saranno migliori con una presentazione personale.
Da una collaborazione ne può nascere un’altra, sono tutte collegate tra loro.
Cerca potenziali pubblicazioni – e i loro editori
Prima di buttarti, informati su ciò che pubblica un particolare giornale, magazine o sito web. Leggi alcuni degli articoli in evidenza, fai caso al loro tono e allo stile. Qual è il loro pubblico? La loro voce è senza fronzoli o più moderata? Sono orientati a sinistra, a destra o sono apolitici?
“I magazine di lusso non vogliono storie di povertà urbana. E i settimanali alternativi non cercano pezzi che accarezzino le aziende”, spiega Roberts. “Usate il buon senso”.
In particolare, cercate le pubblicazioni che vi piace leggere, dice Natalie Zina Walschots, giornalista musicale e culturale di Toronto. Date un’occhiata alle loro linee guida di presentazione online; se non riuscite a trovarle, scrivete all’editore e chiedetegli quale tono preferiscano utilizzare.
Allo stesso modo, guardate quel che riuscite a trovare sull’editore per il quale vi state preparando: che genere di storie o punti di vista preferisce? Ama essere contattato al telefono o via email? Questo è il momento in cui il vostro network può tornarvi utile; i colleghi possono dirvi come districarvi nel caotico mondo delle presentazioni.
Proporsi per materie non coperte da altri reporter
Sei un esperto di argomenti poco battuti, come l’educazione finanziaria, le agitazioni politiche di Tbilisi o l’heavy metal in Sud Africa? Se è così, puoi ricavarti uno spazio proponendo questo genere di storie a pubblicazioni che non le trattano, ma potrebbero farlo.
Una volta stabilito un rapporto con un editore, sii sicuro che lui o lei conoscano la tua area di competenza, in alcuni casi potrebbero richiedere le tue conoscenze.
Se lavori come freelance a livello locale, in una città affollata di reporter ci sono buone probabilità che essi riescano a coprire i maggiori eventi e le notizie più importanti. In questo caso, ascolta quello che si dice nei locali o nelle mailing list del quartiere, al parco o nella via alle spalle della sala convegni del municipio. Sono buone fonti per notizie che gli altri reporter non conoscono ancora.
Prima di presentarti, controlla se il tuo potenziale editore abbia già pubblicato qualcosa sull’argomento. Così facendo sarai sicuro di offrire qualcosa che non hanno ancora fatto.
Se sei esperto di argomenti poco battuti puoi ricavarti uno spazio grazie a queste conoscenze di nicchia.
Proponi più di quel che potresti scrivere
Anche se hai l’idea perfetta, altri eventi possono mettersi di traverso. Forse qualche altro giornalista ha proposto la stessa storia ieri. Forse il tuo editore è improvvisamente stufo dell’argomento. Oppure qualche notizia è sul punto di uscire rendendo la tua idea non più notiziabile.
Sii preparato a tantissimi rifiuti. “Ho preso un sacco di bastonate. E ne mancano ancora parecchie” aggiunge Roberts. “Il freelancing… è un gioco di sconfitte. Io insisto. 300 articoli e non sono nemmeno nella hall of fame; ho più lavoro di quanto riuscirei a svolgere”.
Creati un portfolio online
Un sito ben fatto che mostra chi sei e cosa sai fare può essere prezioso per ottenere un lavoro freelance (o un impiego). I siti web possono trasformarsi in bacheche o portfolio che mostrano i tuoi migliori scritti e gli argomenti che sai coprire meglio. (Qui ci sono alcuni consigli su come creare un perfetto portfolio online).
Benché molti lavori freelance arrivino grazie ai legami, gli editori possono talvolta cercare su Google un nuovo sito in cui curiosare. Altri lo faranno solo nel caso cerchino collaboratori. Questo è ciò che è accaduto a Walschots, meglio nota con il nomignolo più orecchiabile di Natalie Z.
“Spesso, qualcuno arriva sul mio sito e mi cerca per lavorare” spiega “Penso sia assolutamente essenziale per qualsiasi freelance avere un sito che funzioni come un portfolio online, e permetta a potenziali clienti di mettersi in contatto con loro”.
Condividere l’esperienza
Se sei un freelance di successo, ci sono buone probabilità che tu possa aiutare chi si connette con te. Una volta che ti sei introdotto presso diverse pubblicazioni e editori, è il momento di “passare il favore”.
Parlare con gli amici che cercano un lavoro freelance e metterli in contatto con editori interessati. Oppure, se il tuo editore ti chiede di lavorare a qualcosa che non hai il tempo di fare, chiedi a un giornalista amico di farlo al posto tuo. Molte volte, il tuo amico ti sarà riconoscente per il lavoro, e il tuo editore sarà felice di avere qualcuno che copra comunque quella storia. Infatti, ho iniziato a scrivere per Poynter dopo che un’amica freelance, Eugenia Chien, mi segnalò al Managing Editor di Poynter.org, Mallary Tenore.
Presto o tardi, rischierai di andare a sbattere contro un muro di pietra in un piccolo lavoro. Quando questo accadrà, i giornalisti che avrai aiutato a trovare collaborazioni probabilmente ti aiuteranno.