L’idea nasce dopo aver letto e condiviso in pieno The Slow Reading Manifesto, ideato da Antonio Tombolini. Il fondatore di Simplicissimus Book Farm si rivolge a editori e lettori di ebook, ma penso che i suggerimenti per una “lettura lenta” e quindi attenta e approfondita possano estendersi anche ai giornali, come spiego qui.
Per questo motivo ho deciso di scrivere un “manifesto riflesso” con esplicite regole di scrittura per i giornalisti, perché non assecondino la tendenza alla snack information dei lettori sul web (scrivere veloce e senza verifiche purché si pubblichi prima degli altri), ricordando loro la differenza tra quel genere di informazione e l’informazione vera. I giornali si differenzino dal flusso informe e ininterrotto di contenuti che viaggiano velocissimi sul web.
L’ho chiamato, come tributo a Tombolini, The Slow Writing Manifesto, ed è composto dai seguenti punti*, da tenere bene a mente prima di scrivere qualsiasi cosa che abbia lo scopo di informare, lo dico soprattutto a me stesso:
- Non rincorrerò i mezzi come Twitter, saranno sempre più veloci di me perché non devono verificare le notizie e nessuno pretende che lo facciano.
- Una discussione non è una notizia, a meno che non produca azioni concrete oltre al battibecco in stile Salvo Sottile/Selvaggia Lucarelli. Non ne farò articoli istantanei.
- Mi dimenticherò del concetto di scoop finché non avrò verificato una notizia come so/devo fare.
- Nel momento in cui verificherò le mie fonti mi ricorderò che non esiste solo Internet, ma esistono anche telefono, libri, giornali, ecc…
- Non utilizzerò materiale preso dai social come riempitivo.
- Il fatto che un articolo sia virale non ne fa necessariamente un buon articolo.
- Il web non è una fonte, è una massa di fonti. Non dirò che una notizia arriva “dal web” ma cercherò sempre di recuperare e citare la fonte. Non dirò come la pensa “il popolo del web” perché non esiste.
- Se non ho sufficienti sicurezze sulla veridicità di una notizia lo devo dichiarare espressamente; a patto che non diventi uno stratagemma per pubblicare qualsiasi cosa dicendo che “forse non è così, ma…”. Questo jolly è un’eccezione che va utilizzata con parsimonia.
*Aperti e modificabili, in continuo divenire.
Paolo, hai questa meraviglia di blog e io non lo sapevo! Sto cercando di costruire una rete di blog, eccoti nel mio reader :).
A presto. Giulia.
Uao, Giulia, grazie! Sono contento che ti piaccia il mio lavoro… 🙂
E’ un vero piacere entrare nella tua rete di blog, ci sentiamo presto. 😉
Paolo